Napoli come non l’avete mai sentita

Voci, musiche, rumori: la colonna sonora della vita di una città

Come il protagonista di Lisbon story di Wim Wenders, per scrivere Napoli come non l’avete mai sentita Claudio Corvino è andato per anni in giro per la città a registrarne i rumori, dalla terrazza di San Martino alle profondità marine, alla ricerca di un nuovo senso della città e utilizzando un senso nuovo: l’udito.

Nel cuore di una Napoli inondata da traffico, folla, elicotteri della polizia e musicisti di strada, due amici cercano di accordarsi per la spesa da fare per pranzo. Non ci riusciranno, perché le loro voci saranno sopraffatte dai rumori urbani; per uno dei due però inizierà un percorso di ricerca dove memoria e diari di campo, registrazioni audio e letteratura si fonderanno nell’analisi di una città da sempre ritenuta particolare, eccezionale. Perché Napoli è una città ricettacolo di ogni esotismo endotico, almeno nella cultura mediatica e popolare nazionale.

Dopo una parte teorica, Passaggi di rumore, raccontata attraverso dei reali percorsi per il centro storico, con Benvenuti in città si entra nel cuore delle sonorità storiche e contemporanee di Napoli. Qui si parlerà della tonica principale dei secoli finali dello scorso millennio – il treno – ma anche dello sventramento urbanistico della città e i conseguenti cambiamenti nel paesaggio sonoro cittadino, soprattutto musicale: la musica popolare è sparita dal centro storico insieme a tutte le connesse tradizioni religiose, canore e festive. Viene qui analizzato un venditore ambulante in funicolare: la sua tecnica e i suoi tecnicismi, la sua retorica: vocalità antiche rifunzionalizzate per la vendita di oggetti moderni.

Ne Gli dei abitano ancora Napoli si parla del dio Mercurio, dei mercanti e di tutti coloro che utilizzano la parola per lavoro: si raccontano le registrazioni rilevate in alcuni mercati e le antiche cris de Naples, per immergersi poi nell’ascolto delle “voci” contemporanee.

Voci in viaggio è un percorso, sonoro e letterario (Una funicolare dove porta, amici, nella notte?), in funicolare, che conduce al mercato della Pignasecca e poi alle sonorità meticce dei Quartieri Spagnoli, passando per l’ascolto delle vongole rimestate dai pescivendoli. In Storie di dritti, gagi e scarpinanti, l’autore analizza i rumori, le voci e i suoni di un altro mercato e di un imbonitore, mostrandone lo studio, le tradizioni e le tecniche nascoste dietro quelle sue apparentemente semplici formule di vendita.

Le voci di fuori è un capitolo di riflessione antropologica sugli stereotipi e sui pregiudizi legati ai timbri e ai volumi delle voci degli abitanti del Sud e sul loro “fare solo chiacchiere”. Si analizzano varie realtà: dalle voci dei femminielli alle grida di riprovazione sociale previste in quel rituale sociale conosciuto come charivari. Soffia il vento è dedicato alle biofonie e ai suoni naturali: da quelli del vento e dei temporali, fino a quelli degli uccelli e degli animali domestici, per terminare nelle profondità marine, sempre più abitate da cetacei e da tante altre rumorose specie animali.

Il libro si chiude con Tutto il resto è silenzio, in cui si analizzano, anche in chiave folklorica, i rumori all’interno delle case e dei palazzi e i silenzi delle fabbriche clandestine, con gli operai italiani e stranieri costretti al silenzio da tristi padroni.


Claudio Corvino, Napoli come non l’avete mai sentita, Roma, Newton Compton, 2019, pp. 384, Eur 12,00.

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